Il Liceo Scientifico G. Marconi di Foggia all’evento Orienta Puglia
Alle
sorgenti dell’orientamento: perché è così difficile scegliere? Nichilismo di
massa e indecidibilità
Libertà,
coraggio, passione, identità, differenza sono solo alcune delle parole più interessanti
che sono state pronunciate a OrientaPuglia, l’evento organizzato da AsterPuglia
presso la Fiera di Foggia, nel corso del convegno intitolato Alle
sorgenti dell’orientamento: perché è così difficile scegliere? Nichilismo di
massa e indecidibilità, tenuto il 17 Ottobre 2018 dal professor Stefano Zecchi e
dallo psichiatra Paolo Crepet, presso il padiglione 71.
Lì gli alunni del nostro
Liceo Scientifico Marconi, accompagnati dai docenti Massimo Allamprese, Flora
Marino e Antonietta Pistone, insieme a quelli di molte altre scuole di Foggia e
provincia, hanno potuto cimentarsi nella simulazione dei test universitari per
alcune facoltà, o svolgere prove selettive per scegliere verso quale indirizzo
di studi orientare successivamente il proprio interesse.
Molti giovani – ha sostenuto
il professor Zecchi – hanno paura di esercitare la loro libertà, la
consapevolezza e la responsabilità personale, e preferiscono ritentare strade
già tracciate, o segnate da altri. Alcuni si lasciano abbagliare dal miraggio
della carriera, del guadagno, del posto fisso.
I grandi personaggi – gli ha
fatto eco lo psichiatra Crepet – non sono scontati, uguali, identici gli uni
agli altri. Chi si è distinto lo ha fatto proprio perché si è posto come
“diverso” e divergente dalla massa. Vi è una sola cosa che aiuta a far emergere
le differenze, che segnano poi l’identità, e questa cosa si chiama passione.
Piuttosto che fuggirla, bisognerebbe coltivarla. Perché passione vuol dire
anche costanza, impegno, sacrificio, sogno. Il mondo possono cambiarlo soltanto
i sognatori, gli idealisti. La forza del sogno si fa concreta nel coraggio,
nella capacità di saper osare, di andare oltre i limiti, le barriere, i confini
territoriali, gli affetti, e gli amori che vorrebbero legarci, ancorarci, farci
rimanere comodamente seduti tra i nostri agi e tra le comodità di una vita che
ci regala tutto, ma che ci priva, col passare del tempo, delle emozioni di cui
abbiamo maggiormente bisogno, perché sono quelle che ci rendono vivi.
Un uomo spento, senza
passioni, senza desideri, con il solo interesse di guadagnare bene, e di fare
carriera ad ogni costo, è un uomo condannato per sempre all’infelicità.
Non bisogna temere la
differenza, ma coltivare l’individualità, l’unicità di ciascuno. E questo duro
lavoro lo devono fare le famiglie, i docenti, le istituzioni, ma soprattutto lo
deve fare ciascuno con se stesso. Per non perdersi, per amarsi. Per darsi
valore.
Non vi è scelta autentica che
possa prescindere da queste riflessioni, che vanno fatte in silenzio, lontano
dal rumore di fondo che ci circonda. Imparando a prendere le distanze.
Ritrovandoci a tu per tu con la coscienza. Lasciandoci interpellare da quella,
per risponderle in totale verità e sincerità di cuore.
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