Referendum Costituzionale le ragioni del NO

Il 4 dicembre si andrà a votare tutti per il Referendum Costituzionale che, in caso di vittoria del sì, consentirebbe al governo in carica di mettere mano alla Costituzione Italiana, per modificarla in più parti.

I cinque punti più rilevanti della riforma che Renzi vorrebbe proporre potete leggerli qui.

In caso di vittoria dei sì, molti paventano il rischio di un'oligarchia.

Altri, per una questione di principio, non si fidano degli attuali politici, la cui formazione e autorevolezza non avrebbe niente a che vedere con quella dei Padri della Costituzione, che la scrissero nel 1948.

Ma c'è anche chi teme che, facendo passare il principio secondo il quale la Costituzione può essere modificata dal governo in carica, come avviene per molte altre cose in Italia (vedi riforme scolastiche) ogni nuovo esecutivo potrebbe proporre le sue modifiche al testo costituzionale, cambiando la legge secondo fini e scopi di interesse soggettivo, e non in vista del benessere della collettività.

Bisogna anche prendere atto, con La Politica di Aristotele alla mano, che le leggi sono un prodotto storico delle civiltà e dei popoli. E che non possono intendersi come assolute ed immodificabili allo stesso modo delle tavole che Dio dettò a Mosè. C'è, però, da considerare l'alea della politica italiana, fluttuante ed instabile, sempre pronta a prendere la direzione del vento che soffia. Ed è questo elemento che lascia molte perplessità, e ampio spazio alle riflessioni personali.

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