La sola certezza che abbiamo

Una vostra amica e compagna di scuola quest’estate ci ha lasciato improvvisamente…è già più di un mese che non c’è più…aveva solo diciassette anni e tutta la vita davanti…proprio quel giorno avrebbe dovuto festeggiare il suo compleanno, era felice e l’ultima cosa a cui pensava era di dover morire…

Due giorni fa a Trieste una ragazza di dodici anni ha preferito lanciarsi dal balcone della sua cucina il primo giorno di lezioni piuttosto che tornare a scuola...

A maggio Melissa è stata uccisa da una bomba fatta esplodere da un folle davanti al cancello della sua scuola...

La morte è la sola certezza che abbiamo, ma ci ostiniamo a fare finta che non esista, a tal punto che non ne vogliamo nemmeno parlare…

Voi cosa ne pensate? Temete la morte? Ne parlate in famiglia o con gli amici, oppure preferite il silenzio? Pensare alla morte vi porta a rivedere qualche vostro atteggiamento verso voi stessi e gli altri o vi lascia del tutto indifferenti?

Commenti

  1. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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    1. Condivido a pieno questo commento, molto illuminante e strappalacrime. :')

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    2. Un lacrime strappa commento

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  2. Non penso che la morte sia un argomento su cui ci sia molto da discutere...A mio parere meno ne parli meno ci pensi perchè per la maggior parte delle persone la morte mette paura, timore...Non è molto bello pensare che un giorno di te rimarra un semplice ricordo per la tua famiglia ed i tuoi amici più cari...Non c'è vita senza morte e tutti nascono per morire però fino a quel momento è meglio non pensarci...

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  3. il silenzio credo sia la cosa più brutta,non solo a riguardo della morte ma anche il tutti gli ambiti della nostra vita..temo la morte,più di ogni altra cosa al mondo,ma so che nonostante il nostro corpo non sia più vivo sulla terra una parte di noi resta sempre con tutte le persone che conosciamo..e così è con monica..lei ha lasciato un grande vuoto dentro ognuno di noi..era bella,forte..aveva tutte le qualità per essere amata eppure non ha potuto presentarsi pienamente alla vita come invece voleva..era un fiore appena sbocciato,che stava dando tutto ciò che di bello possedeva.. è grande la nostalgia che ho di lei ma nonostante questo,nonostante lei non sia più vicina a noi sarà sempre amata.. della morte pochi ne parlano,soprattutto in famiglia ma credo che sia opportuno farlo..specialmente tra amici e dopo aver affrontato situazioni del genere..

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  4. Penso che la morte faccia parte della nostra vita.Dobbiamo imparare a convivere con l'idea che a volte le persone spariscono e non ritornano più, senza preavviso.
    Io temo la morte, perché so che quando arriverà e sono sicuro che arriverà, perderò tantissime cose per altre ancora scononosciute(se esistono)

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    1. La morte non fa parte della vita, la termina, e va accettata in quanto non si può evitare, e quindi è inutile temerla.

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    2. è vero, la morte non fa parte della vita, ma il ricordo dei defunti si.

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    3. È anche vero che è inutile temere la morte in quanto inevitabile però.

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    4. temere la morte fa apprezzare di piu la vita

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    5. Temi tu la morte?

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  5. Io non credo che ci sia vita oltre la morte, così come non c'era vita prima della nascita. La morte è ciò che perseguita ogni uomo sin dai primi tempi.. e per rimediare a questo timore, l'uomo ha da sempre cercato rifugio nella religione.

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    1. Infatti non è stato dio a creare l'uomo ma l'uomo a creare dio.

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    2. No è stato Ludwig Feuerbach.

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    3. Non cerca rifugio nella religione, ma nella fede.
      Confondi fede e religione.

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    4. Anonimo: saresti in grado di fare una differenza tra fede e religione dando una breve definizione di entrambi i termini?

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  6. Di monica anche se io non la conosco rimarra un bel ricordo...Molti pensano che con la sua morte è rimasto solo il dolore ma secondo me anche il dolore scompare a piccoli passi ricordandoci del fatto che lei era forte e che secondo me in questo momento non vorrebbe vedere la tristezza sui volti delle persone da lei amate...

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  7. I fatti accaduti lo scorso inizio Agosto mi hanno dato modo di riflettere parecchio. E' spaventosamente incredibile come la morte possa arrivare così inaspettatamente quindi si,temo la morte e preferisco non parlarne,specialmente ora che è passato poco più di un mese dalla scomparsa di Monica e l'argomento è ancora "caldo",specie dopo il rientro a scuola di ieri.

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  8. Non mi piace il silenzio, non mi è mai piaciuto..a volte mi è capitato di parlare della morte, scherzandoci su, dicendo cosa avrei voluto che gli altri facessero se fosse avvenuto. Circa un mese fa la mia migliore amica è volata in cielo. Si, in cielo..non mi piace dire che se n'è andata. Lei non se n'è andata. Mi piace parlare di lei..ricordare ciò che abbiamo fatto insieme. Spesso io e Roberta parliamo con lei. Ci fermiamo, ovunque ci troviamo, rivolgiamo lo sguardo al cielo e la rendiamo partecipe di quello che facciamo, cosi sembra che lei stia con noi, com'è sempre stato!
    Giorgia

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  9. A mio parere, i tre fatti sono diversi tra loro, anche se uniti da un 'unica fine. Fine o inizio, non saprei.
    Monica non la conoscevo bene. Io e lei abbiamo trascorso solo un anno in classe insieme. non abbiamo legato tanto. Fatto sta che quando ho saputo la notizia sono rimasta sconvolta! Io non credo sia giusto quello che le è successo.
    Non conoscendo neanche la situazione della dodicenne di Trieste, posso solo dedurre che di mezzo vi erano, sicuramente, anche altre motivazioni.
    Penso però che la situazione più
    difficile da "digerire" sia quando è un altro uomo a decidere del tuo destino.
    Di solito, per carattere, evito di parlare di argomenti come la morte. Penso che il motivo principale sia perchè la temo.

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  10. Quest'estate la nostra classe ha subito una grave perdita,toccando maggiormente chi era più vicino a Monica. Non ero una delle sue amiche più care, ma ho un bel ricordo di lei. Lei era una persona molto buona, sempre sorridente e gioiosa.
    Ho sempre visto la morte come una cosa molto lontana e per la prima volta mi sono resa conto che è più vicina di quanto pensassi. é veramente ingiusto andarsene a soli diciassette anni! Ancora più assurdo è invece il caso della ragazzina di dodici anni che decide di togliersi la vita senza rendersi conto di quante cose ancora avrebbe potuto fare!
    Non é un argomento di cui amo parlare, nè a casa nè con gli amici, preferisco anzi stare in silenzio, però bisognerebbe rendersi conto del valore della vita..

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  11. Non è sbagliato aver paura della morte , l'unica cosa è di non far pesare questa nostra paura troppo sulla nostra quotidianità...

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  12. Ho da poco iniziato a leggere un testo di filosofia che sgretola ogni convinzione che la cristianità ha creato e ha diffuso tra i fedeli... si tratta di un autore che ha fatto molto discutere: Nietzsche. Lui dice che Dio è morto. O meglio che non è mai esistito. Che non bisogna disprezzare il corpo perchè la mente e lo spirito non sono altro che una parte del corpo. E se ciò che dice Nietzsche fosse vero? Se lui davvero ha trovato la verità bisogna vivere la propria vita istante dopo istante, come se fosse l'ultimo... vivere di più e pensare di meno (almeno a quest'età)... Vivere ogni sfumatura che il mondo ci offre: sofferenza, gioia, vergogna, rimpianto... Che questo avvenimento ci insegni ad apprezzare il valore della vita... Che è universale...

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    1. Ha riagione in questo, non bisogna vivere per un fine ultraterreno, ma fare tuto ciò che si vuole sulla terra perché dopo non c'è niente.

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    2. Anche io non ero molto legata alla fede, ma da quando Monica non c'è più ho sentito il bisogno di legarmi a qualcosa, qualcosa che mi permettesse di pensare che Monica era, è qui. Altrimenti impazzirei.

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    3. Cavolo Nietzsche...l'ho studiato con un mio amico che doveva dare la maturità, Nietzsche era veramente un folle, le sue idee, per quanto possano essere discutibilmente accettate per i suoi problemi psichiatrici, fanno riflettere...fu lui il pazzo o lo siamo noi?

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    4. Nietzsche non negava l'esistenza storica di Cristo, e se la prendeva contro coloro i quali, sue creature, l'avevano ucciso, diventando come bestie della peggiore specie. Per noi Dio è morto, perché è stato ucciso, e questa verità è incontrovertibile per Nietzsche che non accetta la Resurrezione. Non dimentichiamoci, però, che è proprio il mistero pasquale il centro del cristianesimo. Negare la possibilità della Resurrezione equivale, pertanto, a non essere cattolici

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  13. Forse io ero uno dei sui amici piu cari in ambito scolastico, rimmarra' sempre nel mio cuore.Lei era ed è una persona sempre con il sorriso sulle labbra,semplice, simpatica , pronta ad aiutarti,ed è cosi che la ricordero' per il resto della mia vita. Davanti a sè aveva ancora tanto da dare agli altri. Tu quando vai in un prato quali fiori strappi per portare con te??? Sicuramente i piu belli; bhe la stessa cosa vale per Gesu.. La morte non mi fa paura, essa fa parte della vita ed è una realta' che nel bene o nel male un giorno dovra' essere affrontata..Si la morte non mi fa paura ma nn mi lascia assolutamente indifferente suscitando in me tristezza,dispiacere e sgomento....

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  14. Preferisco non parlare della morte, sì, è l'unica certezza che abbiamo, e mi (ci) fa paura, ci fa paura perché non abbiamo scelta, la scelta è quello che ci rende unici e allo stesso tempo uguali; unici perché le scelte cambiano da persona a persona a situazione a situazione, eppure ci rende uguali perché tutti vogliamo avere la libertà di scelta, ci dà potere, ci sentiamo di avere tutto sotto controllo avendo possibilità di scelta, e la morte non ci dà questa possibilità, siamo incastrati in un meccanismo mentale che ci porta a temerla anche per la mancanza di preavviso, non sappiamo quando, non sappiamo dove e ne siamo obbligati.
    Preferisco non pensarci. Vedo la morte come un blocco mentale limitante le nostre effettive capacità, evitiamo di fare cose che ci sembrano giuste per la paura di essa, limita le scelte anche quando non è presente, il pensare ad essa ci rende fragili e vulnerabili.
    Monica. Ne sono veramente dispiaciuto. Senza parole. Mi tremano le dita quando provo a scrivere qualcosa. Il pensare di non poter avere più relazioni con una persona mi lascia un sentimento di profonda malinconia, mi lascia immobile, a fissare il vuoto. Il vuoto, come la morte.

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  15. La morte.. non credo che tra noi adolescenti sia un argomento di tutti i giorni, qualcosa di cui si riesce a parlare liberamente, e che potrebbe lasciare del tutto indifferenti, ma spesso dopo fatti come questi il silenzio è l'unica risposta a tutto. personalmente a me il silenzio non è mai piaciuto, ma può aiutare a riflettere a cercare dentro noi delle risposte e sopratutto a porci delle domande.Se è capitato a lei, può capitare anche a me? in qualsiasi momento. Ognuno di noi teme la morte, teme ciò che gli aspetta dopo. Pensare di poter morire a 17 anni o 12, per una malattia, un incidente o a causa di altre persone è impensabile. Ricevere la notizia della morte di una propria amica porta un grande vuoto dentro. Ma riuscirne a parlare con qualcuno è molto difficile.

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  16. Personalmente non temo la morte e penso che sia una fase della vita di tutti i viventi (in effetti l'unica certezza).
    Per cui non penso ci sia niente di male ad affrontare il tema della morte, poiche' parte integrante della vita.
    Con la scomparsa di una compagna di classe (quindi coetanea) ho pero' avuto modo di riflettere ancor piu' su questo tema.
    Non dovrebbe essere normale da parte di un adolescente scontrarsi direttamente e personalmente sul tema della morte, poiche' poi si penserebbe ad una scomparsa prematura.
    E sento dire che magari questa persona non se lo meritava.
    E' logico!
    Ma non siamo noi che dovremmo giudicare se una scomparsa sia prematura o no; noi che ne parliamo (e quindi siamo logicamente vivi!) non sappiamo cosa c'e' o cosa non c'e' al di la' della vita che viviamo.
    Ho tentato invano di immedesimarmi in questa mia amica, ma ovviamente e' stato piu' che complicato.
    'Chissa' com'e' morire...' Mi sono chiesto.
    'Chissa' come sarebbe per un ragozzo/a come me morire; ora, laciando tutto e tutti, inaspettatamente.'
    Questi credo che siano i primi pensieri che una mente si farebbe a riscontro di un avvenimento del genere.
    Per quanto riguarda il suicidio, credo che non bisogna criticare chi ha gettato via il dono della vita (a dodici come a settant'anni) solo perche' non siamo noi i padroni della nostra vita e solo perche' e' Dio l'unico che puo' decidere chi deve e chi non deve morire (spiegazione ovviamente religiosa).
    Anche a dodici anni come in qualunque altra eta' si possono avere i motivi (non buoni) e le ragioni per fare una cosa del genere.
    Il punto sta' nel trovare la forza di andare avanti, con dignita' e rispetto verso gli altri e verso se stessi.
    C'e' un enorme problema se una ragazzina di dodici anni si suicida (soprattutto se il motivo e' la scuola!) ma la questione va affrontata con rispetto.
    Poiche', purtroppo, non si torna indietro.

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  17. quello che mi fa più male è la consapevolezza di avere bisogno di lei e rendermi conto che non troverò nessuno in grado di darmi tutta quella forza.. non gliel'ho mai detto esplicitamente, stavo per farlo, il giorno del suo compleanno... non ha letto la lettera che le avevo scritto... non credo di averle mai dimostrato quanto bene le volessi... ora non posso che dire che sarà sempre la mia forza e la mia più grande debolezza...

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    1. Roberta: sarebbe molto bello se tu potessi postare qui di seguito la tua lettera per Monica...credo che tutti vorrebbero ascoltare le tue parole di amica rivolte a lei nel giorno del suo compleanno...

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  18. Non parlo molto della morte, nè con gli amici, nè con i parenti, tranne quando succedono eventi del genere, che inevitabilmente portano a riflettere e a parlare con gli altri. Generalmente, però, preferisco riflettere con me stesso. Iniziamo davvero a ragionare su questo tema quando muore una persona vicina, un avvenimento che ci scuote davvero tanto. Infatti si pensa a come, d'ora in poi, la nostra vita sarà diversa e iniziamo a ripercorrere tutti i momenti che da adesso non trascorreremo più in sua compagnia e che in passato abbiamo trascorso insieme.
    La morte ridimensiona la nostra vita e cambia il senso delle cose: tutto perde di valore, e saremmo disposti a rinunciare davvero a tanto pur di non perdere una persona cara, o farla ritornare in vita, ma ciò non è possibile.
    Nei primi momenti sembra che tutto ci sia crollato addosso e non abbiamo la forza per reagire, ci sembra tutto così bloccato, ma bisogna trovare il coraggio di andare avanti perchè, d'altro canto, la vita non si ferma e noi dobbiamo andare avanti essa.

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  19. Se non ci fosse la morte come sarebbe la vita...Monica e molte altre persone sarebbero ancora tra di noi...ma per il resto non vedo nulla di speciale...Siamo unici speciali proprio per il fatto che un giorno rimarra...nulla di noi ..un semplice ricordo..un semplice vuoto dentro chi ci ha amato/voluto bene...

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    1. Senza la morte tra l'altro non ci sarebbe la necessità di sopravvivenza che ci porta a fare sacrifici, ci sarebbe sovrappopolazione, caos ecc.

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    2. questo è sicuramente il commento di chi non la conosceva, se in modo superficiale...

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  20. io non temo la morte, cerco di vivere ogni giorno, ogni attimo come se fosse l'ultimo godendomi ogni minima sfaccettatura che mi offre. Non voglio esprimermi riguardo Monica, ma voglio dire che a differenza dei due casi delle due ragazze, il destino di Monica non è stato deciso da una persona ma dal Signore

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  21. Credete ci sia un modo per conquistare l'immortalità anche dopo la morte? perché voi ricordate sempre Monica con così tanto affetto e tenerezza?

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    1. Cosa pensi di risolvere con l'immortalità? Monica viene ricordata così per quello che lei ha lasciato dietro di sè! Per il su modo di essere...parlare...perchè era monica!!!se stessa senza ombre...

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    2. È tardi per l'immortalità, bisognerebbe concentrarsi sulla risurrezione.

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    3. Il ricordo che va avanti per sempre nelle menti e nei cuori delle persone, a mio parere, e' il perfetto sinonimo di immortalita'.

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    4. Conquistare l'immortalità per raggiungere cosa?!

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    5. Ma infatti non si tratta di risolvere qualcosa con l'immortalita'.
      Credo che sia semplicemente bellissimo 'vivere' ed esssere ricordato nei cuori delle persone.
      E' un modo di andare avanti.

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    6. c'è un modo.. vivere a pieno ciò che ci offre la vita.. amare ed essere amati..farsi voler bene,parlare con gli altri..anche e soprattutto con chi meno se lo aspetta..
      avere buoni rapporti con tutte le persone che conosciamo lascerà sempre un bel ricordo conquistando così l'immortalità anche dopo la morte.. la maggior parte di noi con monica ha affrontato tre anni insieme,condividendo molte emozioni,in particolare quelle positive..per questo ricordiamo monica in modo così affettuoso..perchè era ed è davvero la miglior persona da cui prendere esempio..

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    7. Personalmente no!Ricordo Monica con cosi tanto affetto e tenerezza perche è l'unico modo in cui riesco a farlo....Monica era sempre sorridente e felice......Una persona stupenda!

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    8. Io non so se esiste una vita dopo la morte, probabilmente no; ma soprattutto ora ho bisogno di pensare che chi muore non va realmente via. Monica era speciale e non lo dico solo perché non c'è più, come fanno molti. Monica lo era davvero. Ricordo ancora le parole della mamma: Monica è la figlia più bella che si possa augurare ad una mamma.

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    9. Monica era la persona più disponibile di questo mondo.. aveva un sorriso sempre stampato.Sembrava che non ci fosse nulla che lei poteva temere. Era lei! era, è e sarà insostituibile.. l'immortalità non serve basta solo vivere a pieno liberarci dalle paure.

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  22. Personalmente, credo che ognuno di noi in fin dei conti tema la morte, più che per la morte in se, per il fatto di non sapere cosa ci aspetta dopo. Quello che rimane ai vivi della morte di qualcuno, però, non è paura, è solo dolore e, specialmente in mancanza di fede, tanta rabbia. Ed è questo che mi ha lasciato la morte di Monica, la persona più solare e piena di vita che io abbia mai conosciuto. Questa situazione fa rabbia, ma adesso, più di tutto, fa male.
    Secondo me non è utile scriverci sopra, per superarlo serve solo il tempo. Ognuno di noi reagisce diversamente e, per quanto mi riguarda, scelgo il silenzio.

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  23. Mirko: pensare che sia stato il Signore a decidere per Monica ti rende più credente o ti induce a dubitare di Dio?

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  24. Giulia: tu non credi in Dio? in un ateo che impressione lascia l'idea della morte in così giovane età?

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    1. No, non credo in Dio, ma non escudo a priori la possibilità che esista qualcosa dopo la morte.
      Lascia l'impressione che la vita sia la cosa più precaria e preziosa che esista e che viverla al meglio sia davvero importante; lascia un vuoto immenso, perchè non ci sono certezze e c'è tanto dolore.
      Questa esperienza però mi aiutato molto, perchè ho riflettuto seriamente sulla morte, e sinceramente in questo momento pagherei per avere un briciolo di fede in Dio e credere che tutto quello che facciamo non sia vano e fine a se stesso.

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  25. Antonietta: Se Dio ha deciso che Monica doveva andarsene nel aldilà noi non possiamo fare niente...solo giudicare...rabbia...perchè ha portato via una ragazza così giovane e piena di vita...

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    1. Anonimo: quindi è Dio che decide il nostro destino? La vita non ci appartiene?

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  26. tutti: proviamo a pensare la differenza tra un credente e un ateo di fronte alla morte?

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    1. un credente pensa che la morte sia voluta da Dio, un ateo la vede come il ciclo della vita dettato dalla casualità

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    2. Ateo: normale accettazione del fenomeno come normale avvenimento della vita umana.
      Credente: significato celato dietro la morte e non preoccupazione poiche' si ha una continuazione della vita.

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    3. Io la vedo come una cosa inevitabile, ma a 17 anni non è un tantino presto caro onnipotente?

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    4. Un credente convive con maggior serenità all'idea della morte.

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    5. come la morte non fa distinzioni tra uomo e gatto, tra albero e scoiattolo così non bisogna distinguere un credente e un ateo... è sempre morte... poi c'è la vita ultraterrena che è tutt'altra cosa

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    6. E' qui che vi sbagliate; non necessariamente un credente pensa che la morte sia voluta da Dio.
      Accetta i motivi che ci possono essere, ma e' sereno poiche' la vita dopo la morte e' eterna (non sono un praticante, ma credo in un 'entita' superiore).

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    7. io personalmente credo, credevo già prima... adesso però sento di avere la necessità di credere in qualcosa, non posso rassegnarmi all'idea che tutto finisca così... perché dovrebbe?!

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    8. Roberta: ma se Dio c'è perché permette questi dolori?

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    9. Io non so se Dio esiste o meno.
      Ritengo però che la chiesa, spesso, si allontani dal messaggio di DIo e quindi da Dio stesso.

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    10. L'ateo viene colpito dalla mancanza di una persona, ma si rassegna all'idea che finisca tutto lì. Il credente trova conforto nel pensiero che dopo la morte ci sia qualcos'altro, forse un mondo migliore di questo.

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    11. se lo sapessi credo vivrei la situazione diversamente... può sembrare assurdo ma monica era troppo per tutti noi... la vedo come una sorta di esempio da seguire... forse deve essere vista come un dono, forse c'è sofferenza proprio perché abbiamo conosciuto qualcosa che, mio malgrado, non saremo mai... mi sono ripromessa di farla diventare il mio "alter ego"... non so se potrò riuscirci ma forse questo è l'unico modo per renderla orgogliosa di me!

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  27. Anonimo: tu credi sia davvero la posizione del credente quella di reagire con un senso di rabbia di fronte ad una morte ritenuta "ingiusta"?

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  28. Io credo nel Signore, ci ho sempre creduto e sempre ci crederò. la fede rende meno dolorosa la perdita della mia ragazza a soli 17 anni. Le domande sono tante e io non sono sicuro di voler sapere le risposte, almeno per ora...

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  29. tutti: come avete vissuto la morte della vostra compagna? con atteggiamento di fede o da atei?

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    1. Sono agnostico. Sono consapevole dell'incapacità umana di dimostrare l'esistenza (o la non) di dio, quindi vivo la mia vita serenamente e facendo del bene, senza preoccuparmene, se esiste, ne sarò ripagato, se non esiste, ho fatto comunque del bene.

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    2. Io penso con atteggiamento di fede, perchè sono credente... Bisogna, però, più che altro, affidarsi a Dio affinchè ci aiuti a metabolizzare e a superare il dolore, non serve criticarlo o giudicarlo, perchè indietro non si può tornare.

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    3. Molto male perche le mi avrebbe potuto insegnare ancora tanto, pero' nn mi preoccupo perche li in paradiso sono sicuro che dio la tratterà come un angelo e insegnera' anche li tante cose,tante quante ne stava insegnando a me..........Ciao Monica <3

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  30. Credo in Dio anche se in più delle volte provo rabbia perchè la vita di ognuno di noi non è sempre /rosa/ ma comunque Dio c'è per ognuno di noi....Per quant riguarda la morte arriva e basta senza molti commenti quando meno te lo aspetti...Il nostro destino comprende la morte quindi non ci poassiamo opporre

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  31. tutti: dove pensiate siano ora Monica, Melissa e la ragazza di dodici anni morta suicida due giorni fa?

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    1. Nelle memorie della gente...e purtroppo, nelle loro tombe...

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    2. come possiamo saperlo? ognuno di noi avrà la propria idea per rendere il dolore più sopportabile

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    3. Caro Nietzsche, tu non eri morto?

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    4. Antonietta: piu che materialista direi un insensibile.. (riferito a NIETZSCHE)

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    5. ogni volta che ci rifletto non riesco ad arrivare ad una soluzione ragionevole, quindi ho smesso di pensarci

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    6. Infatti si, potremmo stare ore e ore a farci domande ma non avremmo delle risposte!

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    7. Monica sicuramente in paradiso....le altre due ragazze nn saprei

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  32. antonietta. posso solo provare dispiacere per la morte della ex alunna di questa classe, non la conoscevo quindi mi attengo dal fare commenti su questa morte imrovvisa

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  33. antonietta: monica , melissa e l'aòtra ragazza sono nel aldilà ... ci /osservano/ da lassù

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    1. Dubito che ci osservino...purtroppo non ci sono più.

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    2. Amiamo pensare che veramentte la persona che noi vogliamo bene e che adesso non c'è più ci stia osservando da lassù ...la sua anima è viva ...solo il corpo ed il cuore ha smesso di battere..ma dentro di noi vivrà in eterno ...

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  34. NIETZSCHE: materalista 100% ... INSENSIBILE!!!!

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  35. Tutti: ritenete più ragionevole la posizione degli atei o quella dei credenti di fronte alla morte?

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    1. per me quella dei credenti.. un ateo che dice dove si trova ora monica e risponde in una bara mi sembra impossibile da accettare come pensiero

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  36. Bè io si, temo la morte. Non tanto per la morte in se e per se, quanto perchè non so cosa o se ci sia qualcosa oltre essa. In questo momento mi piace pensare che ci sia qualcosa di meglio oltre la morte, perchè mi piace pensare che Monica sia lì, e che non sia andata del tutto via, mi piace pensare che la sua Bellezza, la sua Forza e a sua Bontà non siano vanificate così, nel nulla. Amavo Monica, le volevo un mondo di Bene, era davvero una delle persone più Belle che la Vita mi potesse donare, perfetta sempre, in tutto e per tutto. La conoscevo davvero da quando non sapevamo ancora camminare, abitava nel mio palazzo ed entrare in quel portone è ogni giorno una sofferenza, pensare che lei non è più lì, crea un vuoto immenso dentro di me. Non posso affrontare la morte, come non riesco ad affrontare quella di Monica, infatti credo ancora ce lei sia qui assieme a me, a noi, e non ci abbandonerà mai. Preferisco però rimanere in silenzio, così che la sua voce risuoni nella mia mente.

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